03/06/2021
Il Ministro Massimo Garavaglia alle celebrazioni della Festa della Repubblica Italiana: “Si riparte. Questo è il primo messaggio di speranza. Si torna alla normalità e si riparte da Roma“
Il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ha celebrato il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, insieme al Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e al Sindaco della Capitale Virginia Raggi, nel cuore di Roma, topografico e iconografico: l’Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo (appunto, per le sue dimensioni “colossali”, trattandosi del più grande anfiteatro al mondo).
Anche quest’anno, si festeggia una data importante in quest’area della Capitale, di alto valore simbolico (nel 2020, il Presidente Casellati aveva presenziato la cerimonia ai Fori Imperiali). Un luogo significativo nella storia e nell’economia nazionali, scelto come messaggio al mondo, di speranza e di fiducia nel futuro post COVID-19, e nella cultura e nel turismo quali ali sicure su cui far viaggiare l’ottimismo, come programma concreto. «Il Colosseo è l’emblema di Roma e la cartolina dell’Italia nel mondo. Tra i monumenti più visitati in assoluto, è un esempio di come il turismo riesce a dare impulso anche a tutti gli altri settori d’eccellenza italiana, come l’enogastronomia – ha detto la Presidente –. Ripartire da questo luogo così importante significa dire a tutti: ripartiamo dalla cultura per dare prospettive al nostro Paese».
«La cultura è il nostro petrolio, la nostra materia prima, il nostro straordinario volano per l’economia e per il turismo – ha continuato Casellati –. Siamo tutti qui, come diceva il grande poeta Dante Alighieri, di cui ricorrono quest’anno i 700 anni della morte, “a riveder le stelle”».
Il Ministro Garavaglia si è rivolto ai giornalisti: «Si riparte. Questo è il primo messaggio di speranza: si ricomincia a uscire, si restituisce lo spazio alla socialità, nei bar e nei ristoranti. Il secondo messaggio è di preoccupazione: da Nord a Sud, tanti operatori turistici lamentano la carenza di lavoratori, e l’Italia deve rimuovere gli ostacoli che non permettono ai giovani di accedere al mondo del lavoro». E ha aggiunto: «Il Colosseo è una vetrina, un simbolo, un incanto. Come lo è Roma. Si torna alla normalità e si riparte da Roma». Il messaggio è chiaro, per tutti: «Venite in Italia. Il nostro Paese è aperto. È ora di tornare».
A fare gli onori di casa, il Direttore del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo.
Il Colosseo è il più imponente monumento dell’antica Roma ereditato fino al nostro tempo, tra i siti riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 70 d.C., fu inaugurato un decennio dopo da Tito, e subì ulteriori modifiche durante l’Impero di Domiziano, nel 90 d.C.. Prese il nome nel Medioevo dall’aggettivo latino colosseum (“colossale”), per le imponenti dimensioni: è in grado di contenere oltre 80mila spettatori. La sua originaria destinazione d’uso era, infatti, di anfiteatro, per ospitare gli spettacoli dei gladiatori ed eventi ludici pubblici (quali battaglie navali, rievocazioni di momenti bellici, rappresentazioni). Non fu più utilizzato a tale scopo già a partire dal VI secolo d.C., diventando perfino una cava di materiale edile. È il primo sito museale statale italiano a pagamento visitato al mondo, e certamente un simbolo indiscusso e di forte valenza identitaria all’estero.
Di: (eb)