Città d’Arte e Centri Storici

Le Città d’Arte, i “grandi attrattori” del turismo culturale, rappresentano una quota importante dell’economia del comparto turistico.

Il cosiddetto Decreto Sostegni bis (decreto legge n. 73 del 25 maggio 2021) ha stanziato 50milioni di euro per la valorizzazione dei Centri Storici e il rilancio dell’attrattività turistica delle Città d’Arte e dei Comuni in cui risiede un sito UNESCO (articolo 7, Misure urgenti a sostegno del settore turistico, delle attività economiche e commerciali nelle Città d’Arte e bonus alberghi”, comma 4 e 5). Nello stato di previsione del Ministero del Turismo, il nuovo fondo è destinato all’erogazione di contributi in favore dei Comuni classificati dall’Istat a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, nei cui territori si trovano siti riconosciuti Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Il Ministero del Turismo ha attivato le procedure per la pubblicazione del decreto con il bando per la partecipazione all’erogazione dei contributi, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, d’intesa con la Conferenza unificata Stato- Regioni.

Il fondo si aggiunge ai 500milioni di euro stanziati con il cosiddetto Decreto Ristori n. 104 del 14 agosto 2020 e ai 10milioni di euro in Legge di Bilancio 2020 (decreto legge n.41 del 22 marzo 2021), per il sostegno a un settore dell’economia del turismo in grave crisi per lo stato di emergenza sanitaria da pandemia da COVID-19, in particolare nelle piccole e medie città d’arte e nei borghi particolarmente colpiti dalla diminuzione dei flussi turistici.

Tra le agevolazioni fiscali a favore delle Città d’Arte, anche il cosiddetto Bonus Facciate in Legge di Bilancio 2020.

Come indicato nel cosiddetto Decreto Rilancio (legge n.77 del 27 luglio 2020, articolo 182), l’Istat ha proceduto alla classificazione dei Comuni italiani sulla base di due indicatori: “categoria turistica prevalente” (ovvero, la vocazione turistica potenziale sulla base di criteri geografici  – vicinanza al mare, altitudine –  e antropici  – grandi città –) e “densità turistica” (espressa da un serie di indicatori statistici definiti per misurare la presenza di dotazioni infrastrutturali, di servizi e di flussi turistici, e l’incidenza a livello locale di attività produttive e livelli occupazionali in settori di attività economica tourism oriented,   riferiti in modo specifico al settore turistico e/o culturale).

La definizione di Città d’Arte è oggetto di un lavoro interministeriale ancora in corso. Nell’uso  attuale della denominazione sono individuati i centri urbani con una significativa densità turistica e di popolazione residente e una presenza di luoghi ed edifici storici e opere d’arte rilevante e tale per cui il patrimonio culturale, materiale e/o immateriale, ne costituisce il principale elemento identitario.

L’Unione Europea riconosce la denominazione di “città d’arte” anche ai piccoli centri che rivestono una importanza storica e culturale riconosciuta dall’UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità. Nella Lista, i siti UNESCO italiani sono 55.

Rientrano nella denominazioni di Città d’Arte o Centri Storici, dunque, i Comuni caratterizzati dalla presenza di almeno un Sito Unesco, o di un borgo certificato dall’Associazione “I Borghi più belli d’Italia”, o Bandiere Arancioni del Touring Club, o che insistono in un Parco Nazionale, o che siano stati Capitale della Cultura, o con almeno 10mila visitatori l’anno di un museo, un monumento o un sito archeologico, statale o non statale.

Sulla base dei dati statistici dell’Osservatorio Nazionale sul Turismo, Roma, Firenze e Venezia sono le tre Città d’Arte italiane con il miglior posizionamento competitivo nell’offerta turistica internazionale.

Decreto Sostegni bis (D.L. n. 73/2021)

Decreto Ristori (D.L. n. 104/2021)

Classificazione dell’Istat dei Comuni italiani sulla base della “categoria turistica prevalente” e della “densità turistica”